In questo articolo illustreremo i sintomi dell’artrite reumatoide, così da aiutare chi ne soffre, a prevenirla e curarla in tempo. Se ancora non sai bene di cosa si tratta, puoi leggere prima questa breve guida sull’artrite reumatoide.
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I sintomi generali
L’artrite reumatoide è una malattia che tende a progredire rapidamente durante i primi 6 anni dalla sua comparsa, ma il decorso è soggettivo e può rivelarsi imprevedibile. Infatti, solo l’80% dei pazienti sviluppano qualche anomalia articolare permanente entro i 10 anni. E’ quindi importante saper valutarne con attenzione i sintomi confrontandosi sempre con il proprio medico, così da intraprendere insieme un percorso curativo sulla base delle proprie necessità.
La malattia si manifesta inizialmente in vari modi, ma colpendo principalmente le articolazioni periferiche del corpo come mani e piedi, i primi sintomi possono proprio manifestarsi in rigidità e dolore delle parti colpite, che seguono deformità e instabilità delle articolazioni.
In realtà, altri sintomi possono invece manifestarsi in un senso di malessere pomeridiano, oppure con inappetenza, astenia e febbre.
Gonfiore, deformazione e dolore delle articolazioni, sensazione di calore e rigidità delle parti interessate, tumefazione delle articolazioni colpite e ipotrofia muscolare sono solo tra i sintomi più comuni che, parlando di prevenzione dell’artrite reumatoide, rappresentano un campanello d’allarme da non sottovalutare.
I sintomi sulle articolazioni
Come già detto, tra le parti del corpo più interessate dall’artrite reumatoide ci sono le articolazioni periferiche. Infatti, le mani e i piedi sono le parti più colpite e tipicamente la malattia li attacca in maniera simmetrica. Nelle articolazioni, un sintomo molto comune è la rigidità. Infatti si incontrano forti difficoltà nel piegare le dita o a chiudere la mano a pugno. In particolare, questo fenomeno è accentuato nelle prime ore del mattino e tende ad alleviarsi con il passare delle ore o aiutandosi con della magnetoterapia.
Un altro sintomo tipico è il gonfiore. Infatti, le parti del corpo colpite dall’artrite reumatoide tendono ad infiammarsi provocando, appunto, il gonfiore dell’articolazione. Questo fa sì che la parte colpita diventi calda al tatto e provochi un dolore lancinante e acuto. In alcuni pazienti, il gonfiore provoca anche la formazione dei noduli reumatoidi.
Altri sintomi comuni
Purtroppo l’artrite reumatoide non provoca solo problemi articolari, ma anche altri problemi di carattere più generale, più o meno correlati ai sintomi principali. Mi spiego meglio. L’artrite reumatoide è un patologia che può colpire per diversi anni e in alcuni casi anche per tutta la vita. Nei casi più gravi, sintomi come la stanchezza e mancanza di energia, febbre, sudorazione, perdita di appetito e di peso, potrebbero rappresentare solo la punta dell’iceberg, laddove il paziente potrebbe iniziare a soffrire di problemi psichici direttamente legati alla malattia. E in questo caso non è raro l’insorgere di impotenza, ansia, scarsa autostima e anche depressione.
Per terminare, i sintomi dell’artrite reumatoide sono tantissimi e di varia natura, infatti, oltre a quelli citati, ci sono dei pazienti nei quali si possono manifestare anche altri sintomi extra-reumatoidi a vari organi del corpo, come ad esempio:
Polmoni (carenza di fiato o tosse)
Cuore (pericardite)
Tunnel carpale
Occhi (sindrome di Sjogren)
Vasi sanguigni (vasculite)
Malattie cardiovascolari (diabete, pressione alta, sindrome metabolica, aterosclerosi)
Più in generale infiammazione diffusa
I sintomi dell’artrite reumatoide in gravidanza
Cosa fare se il soggetto colpito è in stato di gravidanza? Fortunatamente, l’artrite reumatoide non rappresenta un rischio nè per la gestante, nè per il feto. Infatti, durante la gestazione, nel 70% dei casi i sintomi tendono addirittura a migliorare, per poi però riacutizzarsi dopo il parto ed imponendo l’utilizzo di farmaci a dosi importanti (motivo per cui si sconsiglia l’allattamento al seno).
Tuttavia, è in ogni caso consigliabile affrontare una gravidanza nel momento in cui la malattia è scarsamente attiva, facendo attenzione all’eventuale assunzione di alcuni farmaci (come ad esempio il Methotrexate), che possono comportare il rischio di malformazioni per il feto.
Conclusioni
Se sei arrivato fin qui, avrai intuito che l’artrite reumatoide è una malattia da non sottovalutare, e se hai solo il minimo dubbio di esserne affetto, la cosa migliore da fare è quella di rivolgersi ad un medico specialista. Come abbiamo visto, infatti, se non adeguatamente curata questa può portare a problemi ben più gravi, ma se presa in tempo ci sono ottime possibilità di farla regredire.
Ti ringrazio per aver letto la nostra guida, spero ti sia stata di aiuto! Se così fosse, condividi questo articolo con i tuoi familiari o amici, potresti aiutare qualcun altro ad informarsi in modo consapevole sull’artrite reumatoide!